L'Atlante degli italiani / Errani e Vinci: c’eravamo tanto amate, forse…

TENNIS – Di Gianluca Atlante

Sarebbe sin troppo facile dire: «Eravamo stati facili profeti».

Però lo diciamo, perché nel momento in cui, nel penultimo Open degli Stati Uniti, avevamo intravisto una sorta di scricchiolio nella coppia, manifestato prima a Palermo e, successivamente, a Cincinnati, e parliamo dell’estate del 2013, tutti, ma proprio tutti, ci hanno dato addosso, non ultime proprio loro, le Cichi’s, per le quali abbiamo speso, giustamente, fiumi d’inchiostro, senza tralasciare nulla, tantomeno le sconfitte, i litigi e quant’altro, che fanno parte della storia di ognuno di noi e, dunque, anche di loro, che sono personaggi pubblici, che hanno vinto tanto e che oggi si separano, sportivamente parlando, da numeri uno.

Noi lo avevamo detto, lo abbiamo ribadito, siamo stati gli unici a dire, ai nostri lettori e chi ci segue con passione, che da Wimbledon 2014, storica impresa, qualcosa non funzionava più. O, forse, non funzionava più come prima. Con le sconfitte in serie in singolare di entrambe, con le vittorie in doppio che non arrivavamo più, con la bruttissima figura in Fed Cup con la Francia quando, sul 2-2, Errani e Vinci sono state demolite dalle transalpine. Crediamo che sia stata quella, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma ormai il rapporto, non sappiamo se soltanto sportivo, era ormai logoro, ai titoli di coda insomma.

Noi, attenzione, ne parlammo nell’estate del 2013. Non oggi che, a bocce ferme, tutti si chiedono del perchè, le cinque volte vincitrici di Slam e del Career Slam, si separino. Troppo diverse, hanno tirato avanti spinte dai successi o cosa? La verità è nascosta nelle loro teste pensanti. Diverse, fortunatamente, anche quelle. Nei loro caratteri, poppa e prua se vogliamo. In quello che oggi, chiamano, voler fare uove esperienze. La verità è che, come in tutte le favole, c’è un inizio ed una fine e questa, peraltro annuncata, non sembra essere a lieto fine, fermo restando che, ad entrambe, siamo i primi ad augurare altri successi.

Ed ora a Brindisi? Cosa deciderà il capitano Barazzutti? La Pennetta, che a Genova si è tirata fuori, ci sarà. E loro? Bella gatta da pelare, ma del resto la vita non è solo rosa e fiori e tantovale farsene una ragione, ricordando i bei tempi ed una favola che, forse, proprio tale non è stata. 

 

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