L'Atlante degli italiani / Ci siamo persi Sara Errani

TENNIS – Di Gianluca Atlante

Mettiamola in questo modo: c’eravamo abituati bene. Ad un tenore di vita tennistica, insomma, a quattro-cinque stelle. C’eravamo abituati, tanto per non farla lunga, a vedere la nostra Sara Errani metter piede ogni settimana ad un torneo ed arrivare sino in fondo o, quantomeno, a salire sull’ipotetico podio finale. Oggi, invece, la piccola “Sarita” è in crisi di risultati.

Per carità, di recente c’è stato un Open degli Stati Uniti che ha finito per premiarla con un quarto di finale, poi demolitole dalla migliore Wozniacki della storia, ma il resto, dal Roland Garros in poi, è fatto solo di sconfitte, alcune anche cocenti.

Perchè, a parte la semifinale persa contro la statunitense Rogers a Bad Gastein, la tennista di Ravenna ha raccolto ben poco nel suo percorso stagionale. Dal Roland Garros, in poi, primo turno a Eastbourne, altrettanto a Wimbledon e a Montreal, secondo a Cincinnati e primo ancora a New Haven. Poi, dopo l’Open degli Stati Uniti e il 6/0 6/1 rimediato dalla Wozniacki, ecco un altro primo turno a Tokyo, dove era la testa di serie numero 5 ed è subito uscita di scena per mano della qualificata neozelandese, Marina Erakovic.

Al di là delle sconfitte che, numeri alla mano, cominciano ad essere tante, c’è il fatto che la nostra tennista, tornata numero uno azzurra dopo l’Open degli Stati Uniti, in un tempo nemmeno così remoto certe avversarie le divorava, costringendole alla resa prim’ancora di scendere in campo. Già diverse volte, su queste colonne, ci siamo permessi di dire che, forse, la nostra Sara Errani il suo massimo lo ha dato e che d’ora in avanti sarà molto difficile, se non impossibile rivederla a certi livelli.

I risultati, non ultimo quello di Tokyo, ci inducono a continuare a pensare questo, soprattutto perché al di là di episodi come la splendida vittoria contro Venus Williams a Flushing Meadows, la tennista azzurra sta andando incontro solo a brutte figure, a sconfitte che stanno lasciando il segno e che, di fatto, aprono interrogativi sul suo futuro tennistico immediato. Poi, chissà, nella nuova settimana verremo subito smentiti e noi, per carità, saremo anche contenti di questo, ma alla luce di quanto successo da Maggio ad oggi, ci sembra giusto ed opportuno fare questa analisi, sulla base di numeri che, inevitabilmente, disegnano intorno a Sara Errani un alone di crisi. La speranza, che è sempre ultima a morire, è di non abituarci a questo tenore di vita. Sarebbe dura per chi scrive di tennis italiano come noi.

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