Davis Cup: il doppio è azzurro, Italia avanti 2-1 sull'Argentina

Di Diego Barbiani

MAR DEL PLATA. L’Italia si porta avanti 2-1 nella sfida di primo turno di Coppa Davis contro l’Argentina. La coppia di doppio composta da Fabio Fognini e Simone Bolelli è riuscita a superare il duo sud-americano composto da Horacio Zeballos ed Eduardo Schwank dopo quattro set con il punteggio finale di 6-7(6) 7-6(8) 7-6(3) 6-4 in 3h57′ di grande equilibrio. Domani Fognini aprirà la giornata contro Carlos Berlocq con la possibilità di regalare nuovamente il punto che varrebbe i quarti di finale, come già accaduto l’anno precedente a Torino contro la Croazia.

La partita di oggi, però, ha un peso specifico non quantificabile. La vittoria azzurra ha rotto gli equilibri di una sfida fino ad ora equilibratissima e molto incerta. Lo si sapeva, ed in campo sono scesi quattro “cagnacci” (nel senso buono del termine) pronti ad azzannare ogni pallina. Nell’incertezza generale il campo di Mar Del Plata si stava trasformando in una vera e propria arena. Il tifo dei padroni di casa sospingeva i propri giocatori a dare anche oltre il proprio limite, punzecchiava Fognini nei propri turni di battuta ed era pronto ad esplodere ad ogni momento importante.

In un equilibrio che aveva dell’incredibile, le due nazionali si sono protratte fino al quarto set, quando il duo azzurro ha sfondato la strenua resistenza avversaria. Era da qualche minuto che sembravano i più in difficoltà, con Bolelli bravissimo a captare il momento propizio per azzeccare un paio di risposte profonde e portare l’Italia sullo 0-40. Era il terzo game del quarto set e dopo quasi 3h30′ di gioco l’equilibrio era rotto.

Fino a quel momento tutti e quattro gli interpreti avevano giocato molto bene. Nell’Italia Bolelli trovava spesso risposte vincenti, con dritti o rovesci incrociati che a malapena si vedevano, Fognini invece recuperava tutto, con un’agilità impressionante e balzi da gatto oltre agli immancabili colpi di prestigio. Nell’Argentina invece Schwank che Zeballos andavano più a momenti: quando uno dei due era più in difficoltà, il compagno arrivava in suo soccorso.

Nel primo tie-break sono giunte le vere emozioni del parziale, con gli argentini convinti di avere il set in mano sul 6-1. Il moto d’orgoglio azzurro è stato veemente e con bravura i due hanno saputo trovare un’insperata parità. Sul 6-6 però un errore del ligure ha concesso il sesto set point ai sud-americani, che stavolta non hanno fallito.

Il secondo set è stato un po’ più rapido, con i game iniziali che scorrevano più velocemente frutto anche dello sforzo fisico notevole profuso dai quattro protagonisti nel primo parziale. Nonostante tutto, Fognini e Bolelli riuscivano a farsi preferire salendo spesso sul 30-30 in risposta ma peccando sempre di precisione. Nel secondo tie-break l’equilibrio è stato inizialmente rotto da una magia di Fabio sul 4-4, con un pallonetto calibrato e vincente. I suoi avversari però hanno subito trovato la parità e per la seconda volta si è andati ad oltranza. Per gli argentini c’è stata anche l’opportunità di andare avanti di due set, ma una prodezza sotto rete di Bolelli ha riportato la parità sull’8-8.

Questo è stato il primo vero momento chiave e la tensione ha giocato un cattivo scherzo agli argentini, che sul punto seguente non hanno avuto il coraggio di forzare e Fognini è entrato con la volèe di rovescio. Il successivo servizio vincente di Bolelli ha riportato tutto in parità. Un equilibrio costante e snervante, che non dava cenni di rottura. Neppure qualche palla break da ambo i lati ad inizio del terzo set ha contribuito a chiarire la situazione. E’ servito un terzo tie-break, dove il duo italiano è stato assoluto padrone del campo e si è portato avanti.

A forza di subire le giocate avversarie, gli argentini hanno sensibilmente perso lucidità fino al fatidico terzo game, quando senza troppe colpe ma vittime di un Bolelli in grande spolvero hanno ceduto per la prima volta la battuta. Gli italiani hanno tratto grande energia dal vantaggio ed hanno saputo resistere fino all’ultimo ai tentativi di recupero. Sul 5-4, nel momento di chiudere, c’è stata l’ultima chance per i generosi sud-americani ma una pessima volèe di dritto di Zeballos a campo aperto è morta a metà rete. Passato il pericolo è arrivata la gioia dell’ultimo punto per Fognini e Bolelli, che come lo scorso anno contro la Croazia hanno portato a casa un punto fondamentale. Domani si partirà proprio con il n.15 del mondo nella sfida a Berlocq. Una vittoria, un ultimo passo ed i quarti di finale saranno realtà.

Queste le dichiarazioni rilasciate dagli azzurri, ad iniziare da capitan Barazzutti: «E’ stata una vittoria difficile, su un campo molto difficile contro due buoni giocatori, non posso che essere molto soddisfatto! Il pubblico? E’ stato rumoroso, si è fatto sentire ma il nostro doppio ha dimostrato di essere di primissimo livello. Voglio complimentarmi soprattutto con Simone perché ha giocato questa partita alla grande nonostante fosse al ritorno dopo la lunga inattività. Fabio mi ha fatto soffrire nell’ultimo game, è vero, ma mi regala sempre grandi soddisfazioni».

Fabio Fognini invece ha dichiarato: «Sono stati tre set pazzeschi, in cui siamo stati molto bravi perché rispondevamo sempre meglio. Non è finita, dobbiamo ancora vincere una partita e domani saranno due battaglie tremende, ma siamo ritornati competitivi in Davis. Domani può ancora succedere qualsiasi cosa ma intanto siamo avanti. Ci manca davvero poco, io spero di recuperare al meglio per il primo incontro, invito tutti gli italiani a starci vicini per completare l’opera».

Simone Bolelli invece ha detto: «All’inizio ero molto emozionato, sapevo che la partita sarebbe stata durissima e che la vittoria ci avrebbe messo in una posizione di grande vantaggio in vista degli ultimi due singolari. Fabio mi è stato vicino durante tutto il match, questo mi ha dato fiducia e coraggio ad affrontare partite come queste, perché la Davis è sempre difficile soprattutto contro questo pubblico. Abbiamo salvato sul terzo set quel game pericolosissimo a causa di miei errori, ma la vittoria è meritata».

 

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