Australian Open. Serena sul velluto, ma la Barty non sfigura

di FABRIZIO FIDECARO –

Se la sorella Venus ha deluso le attese, uscendo subito per mano della comunque valida russa Ekaterina Makarova, per Serena Williams il cammino nello Slam 2014 è cominciato da dov’era finito quello del 2013: con una vittoria. Non c’erano dubbi, ma l’esordio negli Australian Open della numero uno del mondo, opposta alla 17enne locale Ashleigh Barty, in tabellone grazie a una wild card, si è risolto senza alcuna difficoltà.

Nell’ultimo incontro in programma nella sessione serale della Rod Laver Arena, la pantera di Compton è stata anche piuttosto generosa per i suoi standard, concedendo alla ben più giovane avversaria tre giochi, due nel primo set e uno nel secondo.

Per la verità, la promettente Barty si è portata anche brevemente in vantaggio. Dopo aver annullato una palla break, infatti, l’attuale numero 153 del ranking mondiale si è aggiudicata il primo game del match, concludendolo con un ace che ha esaltato un pubblico quasi incredulo. Serena le ha strappato la battuta già nel terzo gioco, ma di nuovo la Barty ha tenuto il servizio nel quinto, riducendo lo svantaggio sul 2-3. Da qui, però, la statunitense ha smesso di scherzare e, cercando anche la rete più spesso del solito, ha infilato una serie di sette giochi consecutivi, chiudendo il primo set sul 62 e involandosi sul 4-0 nel secondo.

Ashleigh, coriacea, ha continuato a lottare, riuscendo a tenere con merito il servizio successivo (per il nuovo boato degli appassionati che affollavano gli spalti), ma si è infine dovuta arrendere allo strapotere dell’avversaria, che, come detto, ha concluso la pratica sul 62 61. Al secondo round la Williams, che sulla prima non ha ceduto nemmeno un punto nell’intero match, affronterà la serba Vesna Dolonc, impostasi in rimonta (26 62 64) sulla spagnola Lara Arruabarrena.

 

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