Torneo di Montecarlo in chiaro scuro per i nostri tennisti: oddio, fino a qualche anno fa, avremmo fatto caroselli per un italiano in semifinale in un masters 1000.In questa nuova epoca per il tennis nostrano, con un Sinner sempre più avviato alla vetta del ranking, ci siamo abituati fin troppo bene e ci si aspetta una vittoria ogni settimana: Jannik comunque non […]
Al netto di tutte le s…..e che si dicono in queste occasioni, e al netto anche delle volte che qualcuno ti rinfaccerà ciò che scrivi dopo queste occasioni in caso di resurrezioni miracolose, a cui a questo punto farebbe un baffo persino quella originale di Gesù Cristo (senza voler essere blasfemi, per carità), chi cura questa rubrica (cioè io) si sente di sbilanciarsi e dire che sì, questa volta è finita. Se quasi tutte le sconfitte, anzi…se la maggior parte delle sconfitte di questo orripilante 2013 (il primo dal 2002 senza nemmeno uno straccio di finale negli slam) era dovuta a problemi fisici, alla schiena che non andava e così via, quella contro Robredo (si, Robredo: scrivetelo pure voi. Robredo. E’ salutare, sapete?) è probabilmente peggiore di quella di Wimbledon. Certo, il verde era il suo regno e bla bla bla, ma stavolta a Federer non è mancato il gioco, la voglia, la schiena, il fisico, la determinazione, la cattiveria. Stavolta Federer ha perso, e ha perso 3 set a 0, giocando bene in generale, ma cannando clamorosamente nei momenti importanti, leggasi palle break (non scrivo nemmeno quante ne ha sprecate, sul serio: è demoralizzante). Robredo (Ro-Bre-do) d’accordo, ha giocato una partita fantastica, ma essenzialmente è stato preso a pallate nella maggior parte dei game, e l’altro quando doveva chiudere si inventava delle robe per rimettere l’altro in vita veramente pazzesche. Smash tirati addosso, dritti e rovesci e voleè apparentemente facili sparati fuori o accomodati per far fare all’avversario passanti, anche se belli, anche se mirabili. Ora voi direte: “Eh, gliel’ha regalata, si è battuto da solo”. Io la vedo su un altro punto di vista. Ovvero: Federer è arrivato ad un punto che non riesce più a gestire totalmente le sue emozioni. E’ arrivato ad un punto dove è schiacciato dal volere, dovere dimostrare al mondo un qualcosa che probabilmente non esiste più. E’ arrivato ad un punto, incredibile a dirsi, dove sembra essere tornato a quando era debuttante ed aveva ancora tutto da dimostrare, e quindi si fa prendere dalla paura di sbagliare. Lui, il più vincente della storia, ha paura di vincere se la partita si mette in un determinato modo. In definitiva, a Federer sembrano essere crollati, definitivamente, i nervi. Onestamente non lo so se riuscirà a domarsi, a domare tutto il mondo, a domare se stesso. Non lo so, non lo sa nemmeno lui. Fatto sta che nessuno vuole vedere un Federer che becca tre set a zero da Robredo sul cemento pur non giocando male. Fatto sta che in questa notte di settembre, forse per la prima volta mi sto rendendo conto che sì, questa volta è finita. Per davvero.
Ps: Siete assolutamente autorizzati, in caso di resurrezione (ma quella vera), a postare questo articolo sulla mia bacheca, insultarmi in qualsiasi modo e spernacchiarmi. Ne sarei solamente felice.